ROTARY CLUB TORINO STUPINIGI

la storia del nostro club

Al giro di boa del terzo millennio sette soci dell’allora R.C. Giaveno Val Sangone (oggi Torino Val Sangone), in un consolidato clima di crisi dell’associazionismo in generale, iniziarono a valutare insieme azioni concrete per l’incremento dell’effettivo. Non tardò a farsi strada l’ipotesi di concentrare l’attenzione sulla possibilità di valutare un’ipotesi espansiva individuata nella creazione di un nuovo Rotary Club di Torino. La considerazione di base era quella che da 17 anni nessun nuovo club era sorto nel Capoluogo piemontese, dove era verosimilmente presente un ampio bacino di personalità di assoluto valore potenzialmente affiliabili.

Da ripetuti incontri fra Guido Diversi, Pier Franco Gigliotti, Lorenzo Mazzola, Franco Panicco, Francesco Pio, Guido Treves ed il compianto Gianfranco Maiola cominciò a prendere forma la nascita del nuovo club, qualora ciascuno dei promotori fosse riuscito a selezionare tra le proprie conoscenze un numero adeguato di interessati. Certamente il club padrino per gemmare un nuovo club era costretto a rinunciare a ben sette soci attivi ed assidui nella frequentazione, ma la formazione di una compagine sociale quasi totalmente costituita da neofiti del Rotary era sicuramente molto impegnativa e del resto necessaria per la serietà del compito assunto.

Sin dall’inizio del 2001 ebbero inizio le prime riunioni conviviali, destinate alla conoscenza reciproca ed all’ascolto di interventi formativi interni ed esterni al gruppo, che inizialmente annoverava, oltre ai 7 fondatori, 18 potenziali soci ordinari oltre a due soci onorari (Paolo Comoglio, in un primo tempo annoverato nell’effettivo e Lorenzo Perinetto, che del nuovo club era formatore principale). Non esistendo più da tempo vincoli di territorio imposti dal Rotary International, fu scelto il nome di Torino Stupinigi riferito alla celeberrima palazzina di caccia sabauda (una prima ipotesi di Torino Po fu scartata perché troppo generica) e si arrivò così alla prima serata natalizia che diede modo anche alle consorti di conoscersi. Rimanga agli atti che il R.C. Torino Stupinigi, pur impegnandosi ufficialmente con il Distretto a garantire l’affiliazione di nuove socie, nacque come club esclusivamente maschile.

Si dovette poi attendere sino al 5 marzo 2002 per la consegna ufficiale della Carta Costitutiva al primo presidente Gianfranco Maiola da parte del Governatore Franco Grasso; la cerimonia avvenne, direi quasi ovviamente, nella cornice delle scuderie del Castello di Stupinigi con la contemporanea apposizione della ruota su tutti gli smoking dei soci.

Fu chiaro fin da subito che il clima del club sarebbe stato improntato ad uno spontaneo spirito di amicizia e senso di appartenenza: queste furono le caratteristiche che ne accelerarono la crescita sia numerica sia di intensità. Ad un piacevolissimo susseguirsi di iniziative ludiche da parte di Presidenti sempre attenti a favorire la familiarizzazione dei soci, si accompagnarono subito i primi progetti di service, uno per tutti quello per la diffusione di una campagna informativa sulla prevenzione del tumore della prostata. Ma quello che per primo coinvolse maggiormente, anche in prima persona, i soci fu senza dubbio quello svolto in occasione delle Paralimpiadi del 2006, quando vennero accompagnati ad assistere ad una giornata di competizione diversi allievi diversamente abili dell’Istituto Giulio di Torino. Questo infatti diede inizio ad una vera e propria adozione di quei ragazzi e di altri che ovviamente seguirono negli anni successivi da parte del club. Festa di Natale ed una giornata al mare divennero appuntamenti fissi, poi via via sostituiti dal Rotary Campus, nel cui ambito talvolta per indiscussa maggioranza di questi giovani tra i partecipanti e comunque sempre per il loro trasporto il club ha sempre fornito un convinto sostegno, finanziario sì ma anche personale. 

Trascorsi dieci anni dalla sua fondazione le porte del club si aprirono per le donne, con l’ammissione di Letizia Verdi, rotariana del R.C. Torino Polaris e già socia onoraria dello Stupinigi: altre ne seguirono negli anni successivi tenendo fede all’impegno assunto al momento della fondazione e dimostrando anche agli scettici come l’indifferenza di genere fosse un fattore del tutto normale ed incrementasse ancora, se possibile, l’affiatamento tra soci.

Arriviamo ai giorni nostri per valutare le qualità di un club dinamico nelle iniziative sia di ricreazione sia di service, con un saldo di turn over purtroppo negativo ma non per questo deficitario nell’impegno. La Onlus del club, RAGGI DI VITA, guidata sin dal suo sorgere dal Past President Gualtiero Trucco, continua ad integrare i progetti di servizio dello Stupinigi con ulteriori disponibilità finanziarie, mentre dal punto di vista associativo due ipotesi di fusione si sono arenate per indisponibilità delle controparti, ma, a dire il vero, senza grossi rimpianti da parte della maggioranza dei soci.